Presentazione

/ dolomitiedintorini.it

Le Dolomiti, allo stato attuale, costituiscono senza dubbio uno dei più grandi ed affascinanti spettacoli della natura nel mondo. Ne fanno parte ben nove gruppi distinti, per un'estensione complessiva di 142 mila ettari, cui si aggiungono altri 85 mila ettari di "aree cuscinetto", per un totale di 231 mila ettari, suddivisi tra le province di Trento, Bolzano, Belluno, Pordenone e Udine: questo è il nuovo e straordinario patrimonio dell'umanità sancito ad unanimità dall'Unesco a Siviglia il 26 Giugno 2009. Esse, nella loro unicità, rappresentano una fusione di rara bellezza, di cultura e tradizione millenarie che le ha portate a diventare una delle perle turistiche più prestigiose e visitate del nostro Bel Paese. Esse offrono al visitatore una vasta gamma di possibilità per poterle frequentare: dalle vie più complicate, riservate agli esperti del settore, a quelle di media difficoltà, che richiedono un minimo di famigliarità e di attitudine con un certo tipo di attività, fino agli itinerari più semplici, ma non per questo meno affascinanti, adatti a chiunque voglia entrare in contatto con la natura selvaggia che le caratterizza, senza incorrere in nessun tipo di rischio. Una fitta rete di strade asfaltate scorre in direzione dei vari gruppi dolomitici permettendo a chiunque di giungere comodamente al loro cospetto. Poi, con l'ausilio di innumerevoli sentieri ben tenuti e rigorosamente segnalati, è possibile anche entrare tra le loro forme ardite, incontrando visioni da favola.

Ovviamente la montagna, per essere capita e goduta fino in fondo, va affrontata e vissuta con uno spirito particolare, caratteristico di chi sa mettersi in ascolto di ciò che lo circonda per poter percepire quelle energie sottili che altrimenti andrebbero perdute. Ecco allora, oltre che "valvola di sfogo" e "fuga" dallo stress quotidiano, essa diventa anche e soprattutto momento costruttivo per "affinare" la propria anima, per ritrovare l'equilibrio psico-fisico che la "vita di città" ci logora, un "momento" da dedicare a se stessi che induce alla riflessione e, nel contempo, motivo di meraviglia per i nostri occhi. Quando ci si trova di fronte a certe superbe e maestose vette, solo a guardarle, si è persuasi da un profondo desiderio di conquista e le si lascia alla fine della giornata con la voglia di ritornarci perchè ogni volta è sempre come la prima volta e non ci si stanca mai degli stessi luoghi. Il camminare per monti diviene così un simbolico "riscoprire se stessi" entro un mondo ancora a misura d'uomo, attraverso un esercizio spirituale che prevede di spogliarsi dai falsi valori indotti dalle filosofie consumistiche, per porsi in sintonia con un mondo che si trova agli antipodi della cultura della ricchezza e del potere, lontano da qualsiasi schema razionale e da ogni condizionamento sociale.

Per chi si pone nei confronti della montagna con questo rispetto quasi mistico, diventa impossibile non percepire i rumori, gli odori, i movimenti del bosco, il cantico e il richiamo delle piccole creature, il respiro del vento sulla pelle sudata, il silenzio che tanto ci manca, e, in un simile contesto, anche la fatica acquista un significato diverso: non è più la fatica stremante del lavoro e della frenesia, ma diviene la fatica per raggiungere un qualche cosa di indefinito che va oltre se stesso e che ripaga ogni sforzo, diventa una sorta di presa di coscienza della nostra vera origine di esseri naturali, coscienza che purtroppo l'uomo ha rimosso da molto tempo. La montagna va comunque affrontata con estrema prudenza. E proprio perchè è pericolo, è un'ottima insegnante della prudenza: chi frequenta le montagne con costanza e passione deve possedere, da una parte, un carattere spregiudicato, poichè la montagna non concede ampi spazi per pensare e agire, dall'altra parte però, è proprio l'abitudine ad esporsi a certi tipi di pericoli che educa alla prudenza.

Per affrontarla è necessario anzitutto un buon allenamento, prudenza, un adeguato equipaggiamento ed il buon senso. Diventa fondamentale, dunque, anche scegliere gli itinerari più congeniali a ciascuno. Un escursionista occasionale non deve per nessuna ragione imbattersi in sentieri riservati ad escursionisti esperti che possiedono una certa dimestichezza con la montagna, così come nessuno dovrebbe prendere sotto gamba qualsiasi tipo di itinerario. Anche il più facile può nascondere insidie per il più esperto dei frequentatori di ambienti solitari e impervi. La montagna ti parla, è lei che ti possiede e tu vai avanti fino a che lei decide di portarti, volerla a tutti i costi sfidare contro la sua volontà diventa un'impresa azzardata. Inoltre, diventa fondamentale, prima di ogni escursione, informarsi presso gli organi competenti sulla condizione dei sentieri che si intendono percorrere, sulla tempistica dell'escursione, sul dislivello da affrontare e sulla logistica per eventuali soste. A questo proposito possono diventare utili i Centri di Informazione Turistica, le sedi del C.A.I., nonchè i vari rifugi cosparsi un po' dovunque nel territorio montano.

Il presente sito ha lo scopo di raccontare questi meravigliosi luoghi attraverso immagini, che parlano meglio di qualsiasi descrizione. Per una questione di completezza è stata posta particolare attenzione anche all' ambiente alpino circostante che fa da cornice alle Dolomiti, quello delle Prealpi, anch'esso ricco di fascino e di opportunità escursionistiche. Per qualsiasi informazione sulle escursioni esposte, è sufficiente contattarci attraverso l'apposita sezione per ricevere al più presto tutte le informazioni cercate. Sono bene accette anche critiche che ci permettano di migliorare l' efficienza del sito e lo scambio verbale di opinioni e di esperienze escursionistiche.

La realizzazione del sito non è da considerarsi come un punto d'arrivo, bensì come uno stimolo iniziale per arricchirlo e valorizzarlo sempre di più con le future escursioni. Per questa ragione vi invitiamo a seguire costantemente gli aggiornamenti mensili.
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